Dobbiamo pur
fermarci un po’ e riflettere, non siamo una macchina che sotto impulsi elettrici, fa
costantemente gli stessi movimenti per
anni,(affinché la tecnologia non la rende desueta). Siamo esseri superiori,
abbiamo una mente: ci siamo evoluti, semplicemente perché siamo riusciti a capire che, tramite il linguaggio e le intuizioni, la vita di gruppo avrebbe fatto evolvere tutta la specie. Se consideriamo le nostre vite e i nostri sforzi, paragonata a quella dei
nostri avi, osserviamo che, la maggior
parte delle nostre azioni e dei nostri desideri è collegata all’esistenza di
altri esseri umani: mangiamo cibo che altri hanno coltivato,vestiamo abiti
pensati da altri, viviamo in case costruite da altri. Gran parte del nostro
sapere e delle nostre convinzioni ci è stata comunicata da altra gente, per
mezzo di un linguaggio, creato da altri. Senza il linguaggio le nostre
capacità di evolverci sarebbero misere,
comparate a quelle degli animali superiori. Siamo obbligati perciò ad ammettere che dobbiamo il nostro principale vantaggio sulle bestie al fatto che viviamo
in una società umana. L’individuo, se dalla nascita viene lasciato solo, non si
potrà evolvere, nei pensieri e nei sentimenti.
Noi siamo ciò che siamo , grazie al fatto che siamo dei membri di una
società umana, che ci indirizza e ci fa evolvere dalla nascita fino alla morte.
Il valore di un uomo per la comunità dipende principalmente dal modo con cui i
suoi sentimenti, pensieri e azioni, sono diretti a promuovere il bene dei suoi
simili, (per il mio giudizio considero buono o cattivo secondo questo
metro).Solo l’individuo può pensare e
quindi creare nuovi valori per la
società, anzi anche stabilire nuovi nodelli morali a cui si conforma la vita
della comunità. Questa è la strada che percorrono i grandi uomini, quelli che
si elevano dalla massa, quelli che restano impressi nella mente e nel cuore
della gente.
La mancanza di figure eccezionali
colpisce anche la politica; questa è importante perché indirizza la vita di tutti noi. In politica non solo
mancano i capi, ma l’indipendenza dello
spirito e il senso di giustizia dei cittadini sono in larga misura in declino.
Visto che tutto ciò che ci circonda è
fatto da altri, a ognuno di noi non resta che un solo aspetto che ci rende
diversi , questa è la libertà: di pensare, di agire e di scegliere. Non
preoccupatevi di qualcuno che dice che per vivere bene in questo paese non
bisogna avere troppe pretese (se uscite dai quattro muri della vostra casa vi
sparano..). Certo che per la classe dirigente ci vogliono menti inibite, che non pensano, che eseguono
l’indicazione di chi si vuole elevare al rango di politico, ed avere la
presunzione che tutto ciò che pensa per
il paese sia la scelta migliore. ...
Di certo, per crescere questo paese deve abbandonare l’egoismo e l’interesse individuale e far crescere quello
collettivo. Questo paese si comporta in
modo inefficace, cioè agisce come
davanti a una tragedia: c è chi grida , piange o scappa, ma nessuno reagisce
efficacemente all’esigenza inaspettata. Credo che da qualche parte dentro di
noi ci sia un interruttore, che a seconda del bisogno attacca e stacca la corrente
del cuore; questo impulso dovremmo chetarlo e
si dovrebbe cominciare a far funzionare la ragione. I cittadini
dovrebbero voler bene al proprio paese
come gli uomini dell’alta finanza sono apprensivi verso i propri investimenti.
Una volta raggiunto un obbiettivo se ne pongono subito un altro. Qual' è il
nostro obiettivo?