"Tutto quello che si fa, è solo ed esclusivamente per noi. Non possiamo vivere in un mondo rovinato in tutti i sensi, quando abbiamo invece l'opportunità di collaborare tra di noi e fare di questo mondo un luogo più bello, ricordandoci che la terra su cui viviamo non ci è stata donata dai nostri padri ma ci è stata prestata dai nostri figli."

sabato 8 ottobre 2011

Ma come vogliamo evitare malattie e morti???

A giudicare direi che è una mossa in più verso la collaborazione, quella del pentito Emilio Di Caterino, ex socio del clan dei casalesi, il quale ha fatto scoprire una discarica abusiva a Castelvolturno. In poche parole, la discarica presente del film Gomorra, esiste davvero. Il pentito nel pomeriggio di ieri ha condotto la Polizia su territorio di circa 7000 metri quadri, allestito nel 1993 per comprendere tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dal nord Italia, alcuni dei quali considerati radioattivi, a tal punto che due tecnici si sono sentiti male dopo qualche minuto. Inoltre all'utilizzo di strumenti particolari che provassero la radioattività, la spia rossa si è accesa, ciò significa che la zona di sicuro non è delle migliori. Da anni, Tir pieni di rifiuti contenenti scarti di lavorazione di alluminio e ammoniaca, giungevano sul luogo e di notte scaricavano nell'enorme invaso, a ridosso della pineta. Quando l'enorme bacino venne riempito, fu chiuso con un tappo di cemento, e poi cosparso di terreno. Sotto terra le conseguenze provocate alle falde acquifere ancora non possono essere valutate, ma ricordiamo che i veleni sono li da ben 17 anni. Insomma al di sopra di questo strato è stata poi costruita una struttura ricreativa, totalmente estranea alla discarica. Per molte ore, nel corso del pomeriggio, i tecnici hanno fatto ripetuti prelievi, nonostante le enormi difficoltà delle ruspe, per via dei rifiuti induriti dagli anni. Sicuramente ci sarà bisogno di molto tempo per avere notizie sulle sostanze, nel frattempo l'area è stata sequestrata. Ammettono i tecnici di essere seriamente preoccupati sulle incidenze che si possono avere sulla salute nonostante indossino tute e mascherine. Ora chiaramente l'inchiesta dovrà chiarire quali industriali del nord pagavano il clan per smaltire i veleni, e soprattutto se vi sono altre discariche simili presenti nella zona.
Giudicate voi!