"Tutto quello che si fa, è solo ed esclusivamente per noi. Non possiamo vivere in un mondo rovinato in tutti i sensi, quando abbiamo invece l'opportunità di collaborare tra di noi e fare di questo mondo un luogo più bello, ricordandoci che la terra su cui viviamo non ci è stata donata dai nostri padri ma ci è stata prestata dai nostri figli."

lunedì 26 dicembre 2011

Mercatino del riutilizzo

Il circolo Legambiente Pietramelara organizzerà un mercatino del riutilizzo, che avrà luogo nella seconda decada del mese di gennaio. Verranno rese disponibili maggiori informazioni nelle prossime settimane.

domenica 25 dicembre 2011

Buon Natale





Il circolo LEGAMBIENTE PIETRAMELARA augura a voi e alle vostre famiglie un sereno Natale

mercoledì 21 dicembre 2011

Auguri direttrice

I soci del circolo Legambiente Pietramelara augurano buon compleanno a Carmela Martello, direttrice del giornalino 'Larambiente'.

martedì 13 dicembre 2011

Riflessioni di Natale

Che si avvicina il Santo Natale non lo si deduce solo dalle luminarie, ma anche dal modo di pensare e soprattutto di scrivere. Si tende ad far apparire che tutto sia positivo e che tutti godano o , che tutti vivano come Alice nel paese delle meraviglie(di Alice x ora abbiamo solo il paese della convenienza!!). Far apparire che la politica sia al servizio dei cittadini e nascondere che è diventata sola una questione di appalti e lavori pubblici,senza un valore aggiunto ,quali le idee che possono nascere senza muovere ingenti capitali. Che i cittadini siano tutti cordiali e amorevoli, è far finta di vivere in un altro mondo. Le associazioni sono forse l’unica forza positiva rimasta in questo paese insieme alla Chiesa,visto che riescono a raggruppare quella parte della società ,composta da giovanissimi, ancora sana. Si scrive che i commercianti vivono il Natale con spirito sereno , dimenticando che da settembre sono dieci le attività commerciali che hanno chiuso e altri ne chiuderanno nei prossimi mesi. Capisco che a Natale può sembrare fuori luogo pensare agli affari ma, è inutile illuderci, le famiglie dei commercianti vivono di commercio!! Mi chiedo: ma si può pensare che siano tutti stupidi i cittadini di questo paese? Ritornando alle questioni politiche, in questo numero doveva esserci un articolo tecnico richiesto dalla nostra associazione che ci parlasse In modo semplice e senza strumentalizzazioni del fantomatico “ecomostro” (così è stato battezzato il ripristino dei canali di scolo che dovrebbe mettere in sicurezza il nostro paese da frane e ingenti piogge). Purtroppo, fin d’ora l’articolo non ci è stato recapitato e tocca a me dare un parere che non può essere né tecnico né scientifico visto che non ne ho le competenze. Premesso che gli studiosi del clima da tempo dicono che nel nostro Paese si stanno riducendo considerevolmente il numero di giornate piovose, sostituite da quelle con una intensità maggiore tipica dei climi tropicali, le piogge di questo autunno ne sono una evidenza conclamata. Ci sono troppe previsioni,ma zero prevenzioni. Visto che ci è stato assegnato un contributo a fondo perduto, cioè senza aggravio per le casse comunali ,visto che i primi risultati dei lavori, là dove sono stati ultimati, mi sono sembrati meno impattanti del previsto, non posso che essere contento,non sottovalutando la distruzione di un ecosistema che si era creato lungo questi rivoli che è andato distrutto, ma non dimenticando che questi rivoli erano e sono tuttora pieni di rifiuti di ogni genere. Questi rivoli potevano perlomeno essere bonificati e non lasciati così come ora, ricoprendo i rifiuti di terra. Penso anche che, se avessi dovuto decidere dell’opera, avrei ripristinato, bonificato e ripulito questi canali, ma siccome l’uomo moderno ha la presunzione (solo x denaro),di alterare quelli che sono stati per secoli equilibri che la natura si è creata,e che senza progetti l’economia si ferma, mi tocca accettare e dire “Inshallah” come l’uomo vuole (fino a che la natura glie lo consente). -Il nostro giornale, pur nascendo come un bimestrale ha ridotto il numero delle uscite cartacee e gli articoli li potete leggere direttamente sul blog (lar@mbiente), o facebook. -Con il nuovo anno inizia il tesseramento al circolo Legambiente Pietramelara. Chiunque voglia aderire e mettere le proprie capacità al servizio dell’ambiente può rivolgendosi allo scrivente oppure ai soci. Scusate lo sfogo anche se è Natale, ma a certe persone che vogliono far apparire che tutto giri per il verso giusto, solo perché il periodo festivo lo vuole,bisognerebbe impedire di scrivere o quanto meno di scrivere ciò che in realtà non è.

Saverio Zeppetella

Vicini ad Angelo

Le più sentite condoglianze vanno al socio Angelo Muzzo per la perdita della sua Cara moglie.


giovedì 8 dicembre 2011

Nucleare a chi conviene?

Voglio consigliarvi un libro. Nucleare a chi conviene? di Gianni Mattioli e Massimo Scalia, docenti alla Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali all'Università 'La Sapienza' di Roma. Questo libro mi è stato regalato da un mio professore universitario durante un esame e l'ho trovato subito interessante.

Cosa significherebbe per l'Italia investire sull'energia atomica anziché su fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l'eolico?
Sappiamo che il nucleare:
- utilizza come combustibile l'uranio, una risorsa che va comunque acquisita sul mercato estero, scarsa e perciò destinata a divenire sempre più costosa e oggetto di competizione internazionale;
- utilizza una tecnologia complessa che non mette al riparo da rischi sanitari neppure nel normale funzionamento di una centrale;
- non ha risolto il problema delle scorie radioattive, lasciando quindi aperti gravi problemi per il futuro;
- presenta costi di produzione del kWh elettrico difficilmente definibili e comunque superiori rispetto ad altre fonti energetiche realmente pulite e rinnovabili.

Nucleare a chi conviene? propone un'analisi sul tema avvalendosi di dati reali e documentati provenienti da fonti internazionali.

NUCLEARE A CHI CONVIENE?
Le tecnologie, i rischi, i costi

di Gianni Mattioli e Massimo Scalia
Introduzione di Gianni Silvestrini
Edizioni Ambiente

sabato 3 dicembre 2011

Il fotovoltaico

In questo articolo vorrei semplicemente parlarvi dell’aspetto pratico ed economico e di quali benefici comporti, aver investito (si, è un vero e proprio investimento) sul fotovoltaico, con enormi benefici sia sull’aspetto economico che come impatto ambientale. Prima di tutto bisogna fare una prima distinzione tra fotovoltaico (produzione di energia elettrica), e solare termico(sono pannelli che servono per riscaldare l’acqua.). Vi enuncio anche quella che è ed è stata l’esperienza acquisita come possessore di un impianto da 4,1 kwt. Ho pensato di scrivere questo articolo notando molta superficialità ed una scarsa conoscenza delle persone che chiedono lumi.

Prima di addentrarmi in questi aspetti è doveroso narrare la storia recente del fotovoltaico in italia.

Siamo partiti ufficialmente con il programma denominato “Tetti Fotovoltaici, 2002 -00 che prevedeva, un incentivo in conto capitale, fino al 75% del costo dell’investimento iniziale dell’impianto. In seguito l’Italia ha adottato, seguendo l’esempio tedesco , un meccanismo di incentivazione chiamato “conto energia” . L idea base di tale meccanismo è molto semplice: i produttori di energia elettrica ricevono una tariffa fissa per ogni kwt generato dall’impianto fotovoltaico per un periodo determinato di tempo, (da noi è di venti anni). Questo sistema è più efficiente del precedente, poiché nel primo, non essendo incentivata la produttività effettiva ,erano utilizzati moduli non performanti ,al fine di mantenere bassi i costi di investimento. Il conto energia premia l’efficienza di un impianto e la sua durata nel tempo. Siamo i quarti produttori mondiali del fotovoltaico staccati dalla Spagna ,Germania e Usa. Siamo partiti in ritardo; come al solito i nostri politici preferiscono dare incentivi sui decoder , ma nel 2010 si è avuto un forte boom visto che l’incentivo del conto energia scendeva al pari passo del costo dell’impianto. Guardando all’aspetto pratico l’impianto di cui sono proprietario é di 4,1 kwh ed è costituito da 18 pannelli di poco superiori al Mq. C’ è poi un’iniverter che è grande quanto un videoregistratore, e ha la funzione di trasformare la corrente continua in alternata, con un doppio contatore: uno denominato “di produzione”, che misura l’energia prodotta dall’impianto e un secondo detto “di scambio” o” bidirezionale”, che registra la corrente immessa e quella prelevata. Questo tipo di impianto ha prodotto in un anno 5760 kwh. Di questa energia prodotta usufruisco benefici in tre diversi modi: riceverò 0,41 centesimi x tutti i kwh prodotti ogni anno per 20 anni. L’energia che produco è tutta per me disponibile al momento, cioè non posso accumularla , in più se nel corso dell’anno, produco più energia di quanto consumo , nel nostro caso l’Enel mi da la possibilità di scegliere due opzioni: la prima è di farmi pagare l ‘energia non consumata al prezzo di mercato,(circa 11 centesimi al kwh ), la seconda opzione è quella di decurtarla dall’energia che si consuma, per esempio la notte quando l’impianto è spento. Ciò che è poco chiaro alla gente è che un impianto del genere produce energia con il sole o impropriamente possiamo dire anche solo con la luce. Infatti con il cielo nuvoloso e con poggia si riesce a produrre energia x pochi watt. La vera capacità sta nell’adottare uno stile di vita che comporta consumare energia nelle ore diurne x sfruttare al massimo l’energia prodotta e l’imitarsi la sera quando l’impianto si spegne. Questo vuol dire che la bolletta si deve sempre pagare x il consumo serale. Facendo un esempio: su un impianto come il mio,. partito da un investimento di 17000E (oggi costa poco più della metà), e tenendo conto che per 20 anni, avrò pressappoco la stessa produzione di energia, riceverò le seguenti somme date dalla produzione annuale di energia x l’incentivo, moltiplicato 20, quindi si deduce 5760x0.41x20=47200E. A parte i calcoli, sono altri gli obbiettivi che mi prefiggo nello scrivere queste notizie e cioè rendere consapevoli i cittadini e non solo, che nel nostro paese lo sfruttamento del sole come fonte di energia è quasi zero.Pensiamo che con un migliaio di euro si potrebbero installare pannelli x il solare termico ed avere per 9 mesi acqua calda , sia per usi comuni che come integrazione agli impianti di riscaldamento. E’ opportuno che,coloro i quali sono preposti alla progettazione delle abitazioni, rendano consapevoli i loro clienti dei benefici economici del fotovoltaico o del semplice solare termico, i quali possono ridurre considerevolmente i costi di gestione delle nostre abitazioni.

martedì 29 novembre 2011

Mercatino eco solidale

Il circolo di Legambiente Pietramelara organizzerà un mercatino eco solidale per il periodo natalizio. Prossimamente maggiori dettagli

venerdì 25 novembre 2011

Prima Roma, poi Genova...

...ora Messina, e poi?
E poi si spera che si fermi qui. Un mondo di alluvionati. A poche settimane dall’alluvione che ha devastato la Liguria e parte della Toscana, dopo il cordoglio per le vittime registrate non solo lì, ma anche tra Napoli e Matera, il maltempo si è spostato nel profondo sud. In Sicilia, dove sono stati colpiti i Comuni di Messina e in Calabria dov’è stata colpita principalmente la provincia di Catanzaro. Disastri ambientali che stanno investendo l’Italia e che non possono non condurci ad una riflessione. Bisognerebbe prendere atto del fatto che il clima sta cambiando, anche a causa dell’azione sconsiderata dell’uomo sulla natura. Azione che si ravvede, ugualmente, in una cementificazione selvaggia del territorio che porta all’ inaridimento dello stesso.Inoltre dopo quest'ultima alluvione che ha devastato il messinese, sulla questione è intervenuta la Coldiretti denunciando che la maggior parte dei Comuni messinesi e’ considerato a rischio per frane e alluvioni. La percentuale sale, vergognosamente, in Calabria. Qui la barbara cementificazione del territorio ha sottratto terreni fertili all’ agricoltura, rendendo la regione maggiormente soggetta ai fenomeni franosi. Ciò deriva dal fatto che il rapido processo di urbanizzazione, spesso incontrollata, non e’ stato accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque ed è necessario intervenire per invertire una tendenza che mette a rischio la sicurezza idrogeologica del Paese. Una situazione aggravata dai cambiamenti climatici in atto che si manifestano con una maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi, sfasamenti stagionali, maggior numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, aumento delle temperature estive e una modificazione della distribuzione delle piogge.


TESSERAMENTO 2011 - 2012

E' iniziato il tesseramento per il nuovo anno, chiunque voglia partecipare come volontario ci può contattare alla nostra email: pietramelarambiente@gmail.com, o su Facebook a Legambiente Pietramelara.



sabato 5 novembre 2011

Prima Roma e ora Genova sott'acqua. Manutenzione e sicurezza assenti


Anche se le modalità e le conseguenze sono state diverse, sia Roma che Genova sono state invase dall'acqua. E la colpa non è di certo solo del maltempo...

A Roma una delle principali cause dell'allagamento delle strade è stata la pessima manutenzione del sistema fognario, che in alcune zone non veniva depurato e ripulito da anni.

A Genova (dove sono straripati i torrenti) si sta puntando il dito contro molti edifici costruiti in prossimità dei corsi d'acqua. Inoltre i torrenti sono stati cementificati, coperti e nascosti dalla vegetazione.

Sicuramente i nubifragi in entrambe le città sono stati molto forti. Ma purtroppo dietro a queste disgrazie c'è sempre lo zampino dell'uomo. Manutenzione e sicurezza assenti sono le principali cause di questi disastri.

sabato 8 ottobre 2011

Ma come vogliamo evitare malattie e morti???

A giudicare direi che è una mossa in più verso la collaborazione, quella del pentito Emilio Di Caterino, ex socio del clan dei casalesi, il quale ha fatto scoprire una discarica abusiva a Castelvolturno. In poche parole, la discarica presente del film Gomorra, esiste davvero. Il pentito nel pomeriggio di ieri ha condotto la Polizia su territorio di circa 7000 metri quadri, allestito nel 1993 per comprendere tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dal nord Italia, alcuni dei quali considerati radioattivi, a tal punto che due tecnici si sono sentiti male dopo qualche minuto. Inoltre all'utilizzo di strumenti particolari che provassero la radioattività, la spia rossa si è accesa, ciò significa che la zona di sicuro non è delle migliori. Da anni, Tir pieni di rifiuti contenenti scarti di lavorazione di alluminio e ammoniaca, giungevano sul luogo e di notte scaricavano nell'enorme invaso, a ridosso della pineta. Quando l'enorme bacino venne riempito, fu chiuso con un tappo di cemento, e poi cosparso di terreno. Sotto terra le conseguenze provocate alle falde acquifere ancora non possono essere valutate, ma ricordiamo che i veleni sono li da ben 17 anni. Insomma al di sopra di questo strato è stata poi costruita una struttura ricreativa, totalmente estranea alla discarica. Per molte ore, nel corso del pomeriggio, i tecnici hanno fatto ripetuti prelievi, nonostante le enormi difficoltà delle ruspe, per via dei rifiuti induriti dagli anni. Sicuramente ci sarà bisogno di molto tempo per avere notizie sulle sostanze, nel frattempo l'area è stata sequestrata. Ammettono i tecnici di essere seriamente preoccupati sulle incidenze che si possono avere sulla salute nonostante indossino tute e mascherine. Ora chiaramente l'inchiesta dovrà chiarire quali industriali del nord pagavano il clan per smaltire i veleni, e soprattutto se vi sono altre discariche simili presenti nella zona.
Giudicate voi!


domenica 25 settembre 2011

Le foto della giornata 'Puliamo il mondo'

Il circolo di Legambiente Pietramelara ha organizzato la giornata PULIAMO IL MONDO, iniziativa più importante di Legambiente a livello nazionale. I luoghi scelti per la ripulita sono stati la strada panoramica Pietramelara-Rocchetta e Croce, via Mancini e contrada Murro.







martedì 20 settembre 2011

Verso uno sviluppo sostenibile

Le politiche europee, nazionali,regionali degli ultimi anni sono state segnate da un nuovo approccio neiconfronti dello sviluppo, incentivato sicuramente da una visione piùresponsabile del territorio e delle risorse presenti. Fu così che negli anniOttanta, come risposta alla “questione ambientale”, venne introdotto ilconcetto di sviluppo sostenibile. Ma procediamo per gradi …
A seguito della Seconda GuerraMondiale, lo stato di devastazione in cui si trovavano i territori, i borghi ele abitazioni, imponeva un celere intervento di recupero, ma soprattuttoricostruzione. Seguì quindi un “florido” periodo per l’edilizia, che, tuttavia,fu del tutto incontrollata e sfociò nell’abusivismo. Alle necessità del dopoguerra,si aggiunse lo sviluppo di un’economia basata soprattutto sul settoreindustriale, quindi le masse dei lavoratori si spostavano nei centri urbanideterminandone l’espansione, non sempre correttamente pianificata. Negli anniSessanta la ripresa economica incentivò ulteriormente l’espansionismo edilizio;alla domanda di abitazione si aggiunse anche quella di seconde case a fini diturismo stanziale.
Si può ben vedere che negli anniil territorio, il NOSTRO territorio, è stato considerato come un substrato passivosul quale l’uomo è libero di esercitare le proprie attività, di trasformarlo eadattarlo al meglio a quelli che sono i propri bisogni e spesso a solicapricci. A tale concezione si contrappongono tanti episodi che si sonoverificati nel corso del tempo, dal crollo di interi quartieri (come adAgrigento nel 1966) alle numerose frane,devastanti in termini monetari ma soprattutto di vite umane.
Fu così che negli anni Ottanta,come dicevo, per rispondere a tale situazione, si affermò il concetto di svilupposostenibile. Al termine “crescita” si sostituisce quello di “sviluppo”; mentrela crescita implica un aumento di taglia, quindi un’espansione fisica,quantitativa, lo sviluppo si rivolge prima di tutto ad un miglioramento, ad unaumento qualitativo dell’esistente, quindi ad un’azione di recupero eriqualificazione piuttosto che ad una costruzione ex novo. Tale sviluppo deve poi essere “sostenibile”, cioè bisognaessere in grado di sostenerlo, con una più elevata attenzione alle risorseeffettivamente presenti e soprattutto a come utilizzarle.
Se per molti anni l’uomo si èoccupato di soddisfare i bisogni presenti, spesso senza chiedersi se le proprieazioni potrebbero avere conseguenze, con lo sviluppo sostenibile si vuoleguardare anche al futuro, consapevoli del fatto che in una realtà cosìdinamica, qual è quella in cui oggi viviamo, ogni nostra azione avràinevitabilmente degli effetti, sebbene non sempre immediatamente percepibili.Ci si impegna pertanto a soddisfare i bisogni presenti senza comprometterel’ecosistema nella possibilità disoddisfare i bisogni delle generazioni future, quindi a lasciare in eredità unostock di risorse almeno pari a quello a nostra disposizione. Lo svilupposostenibile quindi non si esaurisce con l’incremento di aree verdi, ma implicaazioni volte a limitare l’uso delle risorse non rinnovabili, ad un uso delsuolo più razionale, ad incentivare fonti alternative per la produzione dienergia, a controllare e possibilmente eliminare fonti di inquinamento, acontenere la produzione di rifiuti guardandoli come una risorsa da reinserirenei cicli produttivi piuttosto che smaltire in modo illecito.
Ci si è resi conto, sebbene nondopo poche “spese”, che l’ecosistema del quale ci troviamo a far parte è moltofragile, quindi, se non vogliamo rinunciare al progresso, alla prosperità, atutti quei bisogni un tempo considerati inutili o superflui ma oggi essenziali,è necessario agire guardando non al solo obiettivo da raggiungere, bensìall’intero contesto presente e futuro.
Si spera che le politicheispirate a tali nozioni non rimangano solo un’utopia verso cui tendere o daraggiungere negli anni futuri (prefissando scadenze sempre più lontane); ènecessario metterle in pratica oggi e, soprattutto, farlo concretamente. Ingioco non c’è l’interesse di pochi, bensì il benessere di tutti.

lunedì 19 settembre 2011

Aspettando "Puliamo il mondo 2011"

Questo di oggi è un mondocomplesso, il quale è pronto ad aggiornarsi ogni momento perciò dobbiamoessere ai passi con esso e preparare i nostri piccoli a eventuali svolte. Quello su cui possiamo contare per andare avanti è quindi informare, cosìvorrei scusarmi per essere stata troppo dettagliata nei numeri precedenti.Cercherò di portare tutto su un linguaggio meno noioso e più semplice, allaportata dei nostri ragazzi. Le critiche si accettano sempre e servono amigliorarsi, se ci arrendiamo al primo giudizio, siamo finiti. L’importante ènon fare la guerra!!!
Dunque nelle iniziative ne troviamo una molto importanteper la sana crescita del paese, “Puliamo il Mondo 2011”. Che cosa si sa diquesto evento? Alcuni hanno anche detto che noi sappiamo poco a riguardo.Ebbene nell’articolo di oggi, parleremo di quest’appuntamento. Puliamo il Mondo è il più grande incontro di volontariato ambientale del mondo. Va avanti dal 1993 quando Legambiente ha assunto il ruolo di comitato organizzatore in Italia, presente anche su tutto il territorio nazionale grazie all'instancabile lavoro dei tantissimi gruppi di "volontari dell'ambiente", che organizzano l'iniziativa a livello locale in collaborazione con associazioni, comitati e amministrazioni cittadine. Con questa iniziativa vengono liberate dai rifiuti e dall'incuria i parchi, i giardini, le strade, le piazze, i fiumi e le spiagge di molte città del mondo. Tra queste città che partecipano, c'è anche il nostro paese, che sebbene abbia il gruppo Legambiente con pochi partecipanti, si propone sempre per sgombrare strade o eventuali, dai rifiuti. Ciò dev'essere apprezzato, perchè nonostante l'ignoranza di alcuni cittadini che usano le zone appena pulite come cassonetti svuotati, si è sempre pronti a ripulire.
- C'è gente che considera quest'occasione come una presa in giro, proprio perchè si pulisce e ci sporcano di nuovo.
- C'è gente che la considera invece come una perdita di tempo, perchè il mondo già e tutto malato, e quindi cosa risolverebbe pulirne una minimissima parte che in confronto a tutto l'inquinamento non è nulla?
- C'è gente che invece pensa che partecipando andrebbe a perderci la faccia, perchè ciò è roba sa "spazzini".
- Altri invece pensano a farsi notare.
Io credo che non valga nessuna delle quattro opzioni, perchè in realtà questa giornata è infondata sulla pulizia e sulla sensibilizzazione, questa però non avviene facendosi notare, ma parlando con la gente in modo che possa capire l'importanza di una paese più pulito. Andando a pescare tutti, in primis chi inquina il suolo con sostanze tossiche e poi con chi inquina gettando spazzatura per strade o nei rivoli destinati allo smaltimento delle acque piovane. Poi andare a pulire non è roba da spazzini, non si perde la dignità per così tanto, ma si dovrebbe essere ringraziati perchè quando un angolo viene sporcato e poi ripulito, la differenza si nota subito. Chi invece si lascia andare a credere che sia inutile pulire, quella è ignoranza bella e buona perchè se ogni paese e ogni città di questo mondo cominciasse a rendersi conto di ciò che ha intorno e ad agire, pulendo così come facciamo noi, il risultato sarebbe enorme. Invece spesso si è superficiali. E infine l'idea della presa in giro perchè se pulisci, sporcano di nuovo. Si questa cosa è vera, perchè succede. Ma allora cosa ci sono a fare le persone intelligenti? Se non si collabora, non si risolve. E per questo Puliamo il Mondo vuole essere un'iniziativa di cura e pulizia, un'azione allo stesso tempo concreta e simbolica per chiedere città più pulite e vivibili.

Ricordandoci che " La Terra su cui viviamo, non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli."
Voi una cosa prestata sareste in grado di restituirla rovinata?



sabato 17 settembre 2011

L'associazione Legambiente Pietramelara si stringe al dolore dei nostri soci Lucia Cipriano, Angelo Muzzo e Giovanni Sardo per la perdita del loro Caro Francesco Cipriano.



venerdì 16 settembre 2011

Puliamo il mondo 2011

Il circolo di Legambiente Pietramelara organizza per il giorno 25 settembre 2011 la giornata 'PULIAMO IL MONDO', iniziativa più importante di Legambiente, anche a livello nazionale.
Sarà una giornata dedicata alla raccolta di rifiuti e alla pulizia di strade e campagne del paese.

Il raduno è previsto per le ore 9 in Piazza San Rocco.

Questi i percorsi:

- Strada panoramica Pietramelara-Rocchetta e Croce
- Via Murro

TUTTI possono partecipare!

Diamo un piccolo contributo per migliorare l'ambiente che ci circonda e per sensibilizzare l'opinione pubblica!

mercoledì 14 settembre 2011

Che cosa sono le isole ecologiche?

L' isola ecologica è un'area attrezzata per la raccolta differenziata di rifiuti pericolosi, ingombranti o che comunque non possono essere gettati in discarica né smaltiti attraverso la raccolta differenziata porta a porta. La sua funzione è importantissima in quanto aiuta ad alleggerire le discariche e a prevenire l'inquinamento da sostanze potenzialmente dannose. In ogni isola ecologica è possibile collocare gratuitamente: Elettrodomestici, Sanitari ( Lavabi, WC, vasche da bagno ), Ingombranti in legno, Ingombranti misti, Ingombranti metallici, Batterie al piombo, Neon e Lampadine, Vernici e Solventi, Olii minerali e vegetali, Prodotti chimici domestici. Anche a Pietramelara sono iniziati i lavori per la realizzazione dell'isola ecologica, il termine è previsto per la fine dell'anno.

sabato 3 settembre 2011

Legambiente Pietramelara parteciperà a Puliamo il Mondo

Per il quarto anno consecutivo Legambiente Pietramelara parteciperà a Puliamo il Mondo, che si svolgerà verso la fine di settembre. Tutti possono aderire e darci una mano.
Prossimamente troverete maggiori informazioni sulla manifestazione sul nostro blog consultabile all'indirizzo http://larambiente.blogspot.com oppure sul gruppo Facebook 'Legambiente Pietramelara'



Contatti

E-mail: pietramelarambiente@gmail.com
Tel: 3937311580

venerdì 2 settembre 2011

Anche Legambiente Pietramelara alla Festa della Montagna

Domenica 4 settembre dalle ore 9.30 sul campo sportivo di Pietramelara si svolgerà l'ottava edizione della Festa della Montagna, organizzata dalla SPEM. La manifestazione è stata ideata per combattere lo sfruttamento inconsulto delle risorse naturali e l'inquinamento che minacciano seriamente la salute della Terra


Parteciperemo anche noi di Legambiente Pietramelara

lunedì 29 agosto 2011

Festa della Montagna

Il giorno 4 settembre dalle ore 9.30 alle 22.00 circa, ci sarà sul Campo sportivo di Pietramelara, l' VIII edizione della "Festa della Montagna". Ideata per combattere lo sfruttamento inconsulto delle risorse naturali e l'inquinamento che minacciano seriamente la salute della Terra. Questa festa è un gesto d'affetto, in particolare dei ragazzi, verso la Montagna, una richiesta d'aiuto, un invito a rispettare la natura e i suoi abitanti. Inoltre la S.PE.M. festeggia 20 anni di attività di escursionismo, che oltre a promuovere il rispetto dell'ambiente, favorisce:
- la socializzazione, in modo che cordialità e affabilità rendano il camminare più sereno ed emozionante.
- un'attività sportiva che migliora la forza fisica e quella morale.
- la cultura e la conoscenza della storia e delle tradizioni della nostra gente.
- l'integrazione dei ragazzi stranieri.

IL PROGRAMMA DELLA FESTA

Esposizione del Museo della S.PE.M della civiltà contadina.
Arrampicata su parete artificiale da parte dei ragazzi della S.PE.M
Distribuzione ai ragazzi visitatori, tramite pesca ad esaurimento, di articoli sportivi ricevuti in beneficenza.
Mercatino di erbe aromatiche e altri prodotti del Matese.
Mercatino di opere d'arte aperto agli artisti locali.
Esposizione di opere d'arte di una giovane escursionista della S.PE.M
Angolo cucina.
Esibizione dei ragazzi della S.PE.M in diversi giochi montanari.
Intervento del Corpo Forestale dello Stato di Caserta e Napoli.
Ore 19.00: Teatrino di Pulcinella, con la commedia " Pullicenella si finge di essere ammalato per non pagare i debiti"
Ore 19.30: Musica e canti campagnoli di Monte Maggiore.
Ore 20.00: Serata finale allietata da canti e danze della tradizione popolare del Sud Italia da, I "PIZZITRANGULA".

VI ASPETTIAMO IN TANTI!




domenica 28 agosto 2011

L'ennesima scusa...

Carissimi redattori, vi scrivo qui, in modo che chiunque voglia leggere o scrivere sul nostro blog o giornalino, si renda conto del "problema" sorto qualche giorno fa, e posto direttamente alla sottoscritta da alcuni compaesani. Dunque il problema sarebbe che si usano dei linguaggi troppo complessi e inadeguati. Quindi a tutti quelli che pensano di formulare prossimi articoli, di usare un linguaggio " terra terra " perchè non sta bene alla gente comune. In più chiedo ( e cosa che farò anche io, si sottintende ): se usate parole difficili e non alla comprensione di tutti, create le note a piè di pagina. Grazie.

sabato 20 agosto 2011

'Larambiente' di giugno/luglio

E' arrivato in edicola il nostro giornalino 'LARAMBIENTE' (numero di giugno/luglio), con articoli e inchieste ambientali a carattare locale e nazionale. Buona lettura a tutti

giovedì 18 agosto 2011

Il Monte Maggiore dopo ferragosto (le foto)

Anche a ferragosto c'è l'abitudine, per molti, di fare un picnic o di andare in campeggio sul Monte Maggiore. Giovedì 18 agosto: ecco come si presenta il Monte Maggiore...






Foto scattate da Domenico Laurenza

giovedì 11 agosto 2011

NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRA VITA...


...MI RITROVAI UN UNA CAPPA OSCURA CHE LA DRITTA VIA ERA SMARRITA...

In questa selva oscura di tanto in tanto, il signor Dante si diverte a compiere atti poco graditi ai cittadini. Ier sera nella calma e tranquilla serata di San Lorenzo, mentre si guardavano le stelle, d'improvviso s'alza una nube tossica dal colore grigio scuro. Sentendoci aggrediti dall'odore sgradevole e "plasticoso", abbiamo dovuto rinchiuderci in casa e serrare tutte le finestre e porte altrimenti avremmo rischiato un'affumicatura istantanea. Ma io dico, anche le persone che si presume, siano di un livello maggiore di cultura si mettono a fare queste cose? E' su di voi che si conta, eppure anche a voi non interessa, manco il mondo fosse solo di Legambiente. Io voglio capire la gente ignorante, non sa cosa provoca e va bene, voglio capire che sono tanto più ignoranti perchè dicono " eh tanto già siamo sotterrati di munnezza" ( è per questo che si cerca di sensibilizzare). Ma da persone qualificate e che pensano di avere pietà per chi soffre, purtroppo per malattie dettate proprio da inquinamento, non lo concepisco!
E avviso, ora so chi è stato e provvederò, e il prossimo che mi capita di vedere, i nominativi non sfuggiranno di certo.

Martello Carmela

mercoledì 10 agosto 2011

Notti di agosto, notti di desideri...


In queste notti di Agosto saranno visibili le stelle cadenti, come nella notte di San Lorenzo. Tanta gente esprimerà i propri desideri stando col naso all'insù. Anche io vorrei esprimere qualche desiderio...

...vorrei vedere un mondo meno inquinato, vedere molta più gente che si adopera e si impegna a favore della natura, vedere che tutti fanno (e bene) la raccolta differenziata. Inoltre vorrei vedere sempre più centrali ad energia rinnovabile, e sempre meno reattori nucleari e, di conseguenza, vorrei che non si sentisse più dire in tv dell'ennesimo incidente ad una centrale. Poi vorrei vedere i fiumi, i laghi e i mari sempre più azzurri, vorrei sentire nell'aria molto meno smog e vorrei vedere gente che, una volta tanto, utilizza le proprie gambe o una bici per fare solo 100 metri. Vorrei, vorrei...

lunedì 1 agosto 2011

L'estate non ha nulla di strano

Per le sue citazioni ambientaliste, a Che tempo che fa, il critico televisivo Aldo Grasso sul corriere della sera l'ha definito "un invasato". Ma Luca Mercalli, il meteorologo che si occupava delle previsioni nel programma di Fabio Fazio, adesso si è preso la sua bella rivincita, mettendo per iscritto un piano per sopravvivere ai mutamenti della Terra: "Essere ecologista non può essere più un optional, una fissazione per pochi: i disastri ambientali lo dimostrano. Pensiamo, poi , che su sette miliari di persone, già oggi, un miliardo non ha da mangiare: cosa succedera in futuro?" . Nel suo nuovo libro, Prepariamoci, appena uscito per Chiarelettere, lo scienziato torinese, presidente della Società meteorologica italiana e direttore della rivista Nimbus, ci racconta come ha cercato di cambiare la propria vita in senso ambientalista perchè - avverte - "dobbiamo prepararci a un mondo con meno risorse, più affollato, con un clima più instabile, meno energie, meno abbondanza". Insomma, Mercalli ha scritto una specie di vandemecum su come difendersi dai tempi che ci aspettano. Qualche esempio? "Iniziamo a costruire le nostre case coi pannelli solari, coltiviamo l'orto. E poi iniziamo a fare la raccolta differenziata già quando andiamo al supermercato: cerchiamo di evitare il più possibile gli imballaggi".

Effetto clima Mercelli mette cosi a confronto due visioni del mondo. Da una parte la vita urbana "sprecona", dall'altra i modelli di città sostenibile:
Riscaldamento globale e inquinamento del suolo e sottosuolo sono tutti aspetti dello stesso problema. Per questo ci troviamo di fronte alle anomalie del clima. Ma per anomalie non intendo l'estate fredda di questi giorni", spiega Mercalli. In effetti sembra che da un po di tempo il clima caldo abbia deciso di lasciare l'Italia, per raggiungere lidi insoliti: l'Est Europa, la Siberia, e Mosca, dove le temperature sono andate oltre i 33 gradi. "Le temperature sotto la media di questi giorni in Italia non sono eccezionali: negli Anni 70 faceva ancora più freddo. Quello che preoccupa di più sono le stranezze che succedono nel resto del mondo".

Fonte La Gazzetta dello Sport del 28 Luglio 2011 articolo di Stefania Angelini.

Non sarebbe l'ora di fare qualcosa??? A voi i vostri commenti

sabato 23 luglio 2011

Traffico di "munnezza"

Dopo due settimane di pausa mi sorge spontaneo dire. Incredibile, sono passati a prendere la spazzatura!!! Un ulteriore riflessione invece mi porta a dire, perché al centro di Pietramelara Si, e nelle zone esterne No?  Sono queste delle domande che si pongono molti degli abitanti della periferia, soprattutto perché ci si trova ad accumulare sacchi e varie, fuori alle proprie abitazioni, poiché tenere in casa cumuli di rifiuti, diciamo che poi son loro che ci cacciano fuori, (un po’ da tutti i punti di vista… ) e certo non è un bello spettacolo. Il punto, non è poi che la maggior parte delle persone inquinano bruciando l’immondizia e gettandola in fossi, in montagna, e insomma ovunque si trovi posto libero per buttarne, ma bensì questo punto si rivolta verso coloro che dirigono. E’ colpa loro se la gente si stufa e si sbarazza dell’immondizia in modo semplice e veloce, tutto questo perché non sono pazienti come chi pensa prima alla natura che alla visuale della propria casa. Quindi perché l’abitazione dei “giganti comandanti” dev’essere linda e pinta, invece noi dovremmo passare il resto della nostra esistenza ad incitare chiunque sia il responsabile di queste inciviltà? Inoltre tutto questo si accentua ancor di più con l’estate, e con il caldo, non è per niente una condizione igienica. Forse molti non sanno cosa significa differenziare, e il risparmio dal produrre, e produrre materiale riciclato. Infatti, per generare una tonnellata di carta occorrono: 15 alberi, 440.000 litri d’acqua, 7.600 kWh di energia elettrica. Mentre per produrre la stessa quantità di carta ma da materiale riciclato, non occorrono alberi, 1.800 litri d’acqua, 2.700 kWh di energia elettrica. E ciò, vale anche per altri materiali riciclabili, come vetro, alluminio, plastica, ecc. Quindi invito tutti, a collaborare, nonostante il fatto che la maggior parte dei governanti ci ignorano per queste problematica ambientale, divenuta centro del mondo attuale. 

Carmela Martello

10 buoni motivi per essere contro il Nucleare

1. Il nucleare è molto pericoloso
La tragedia di Cernobyl ha dimostrato la pericolosità di questa fonte di energia. Quell’incidente ha causato e causerà ancora nel futuro centinaia di migliaia di vittime e ancora oggi, a 23 anni di distanza, le ricerche scientifiche mostrano ancora impatti sia sulla flora che sulla fauna. Cresce l’evidenza di leucemie infantili nelle aree vicino alle centrali nucleari.

2. Il nucleare è la fonte di energia più sporca
Le centrali nucleari generano scorie radioattive. Le scorie a vita media rimangono radioattive da 200 a 300 anni, le scorie a vita lunga anche miliardi di anni e non esiste ancora un sistema per la gestione in sicurezza delle scorie nel lungo periodo.

3. Il nucleare è la fonte di energia che genera meno occupazione
Gli obiettivi europei per le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica al 2020 valgono il triplo del piano nucleare di Enel in termini energetici e creerebbero almeno 200 mila nuovi posti di lavoro “verdi” e dunque 10-15 volte l’occupazione indotta dal nucleare.

4. Il nucleare è troppo costoso
Secondo il Dipartimento USA dell’energia un EPR costa, in euro, 7,5 miliardi, una cifra ben maggiore rispetto a quanto propagandato da Enel e governo (4,5 miliardi). Se poi teniamo conto dello smaltimento delle scorie e dello smantellamento e bonifica degli impianti nucleari, i costi per noi e le future generazioni saranno ancora più elevati.

5. Il nucleare non è necessario
Entro il 2020 le fonti rinnovabili, insieme a misure di efficienza energetica, sono in grado di produrre quasi 150 miliardi di kilowattora, circa tre volte l’obiettivo di Enel sul nucleare, tagliando drasticamente le emissioni di CO2.

6. Il nucleare è una falsa soluzione per il clima
Il nucleare è una scelta inutile ai fini climatici, visto che le centrali saranno pronte certamente dopo il 2020 e invece bisogna ridurre oggi le emissioni di gas serra. Investire sul nucleare sottrae risorse alle fonti davveropulite, efficienza energetica e rinnovabili.

7. Il nucleare non genera indipendenza energetica
Se il nucleare dovesse tornare in Italia, continueremo a importare petrolio per i trasporti e diventeremo dipendenti dall’estero per l’Uranio e per la tecnologia, visto che il nuovo reattore EPR è un brevetto francese. E, comunque, la Francia leader del nucleare ha consumi procapite di petrolio superiori a quelli italiani.

8. Il nucleare è una risorsa limitata
L’Uranio è una risorsa molto limitata destinata a esaurirsi in poche decine di anni. Nel caso venissero costruiti nuove centrali, l’esaurimento delle risorse di Uranio si accelererebbe.

9. Il nucleare non ha il sostegno dei cittadini
Gli italiani hanno detto NO al nucleare con un’importante scelta referendaria. Oggi i sondaggi di opinione rivelano che la maggior parte dei cittadini non vuole una centrale nucleare nella propria Regione.

10. Il nucleare: più è lontano e minori sono i rischi
Alcuni sostengono che il rischio nucleare c’è già, essendo l’Italia circondata da reattori. È una affermazione scorretta: anche se non è mai nullo, il rischio per le conseguenze di un incidente diminuisce maggiore è la distanza dalla centrale. Le Alpi, come si è visto nel caso di Cernobyl, sono una parziale barriera naturale per l’Italia.

Andrea De Luca

giovedì 21 luglio 2011

La nascita dell'energia eolica

Il vento ha svolto per molto tempo un ruolo importante nella storia della civiltà umana. Il primo uso conosciuto del vento risale a 5000 anni fa, in Egitto,dove si usavano barche a vela per attraversare il Nilo da sponda a sponda o per navigarlo controcorrente. Il primo mulino a vento, formato da delle pale attaccate ad un asse per produrre un moto circolare, potrebbe essere stato costruito nel 2000 a.C. nell' antica Babilonia. Nel decimo secolo d.C si cominciano a vedere i primi mulini a vento dotati di notevoli dimensioni in una zona tra l’attuale Iran e l’Afganistan orientale. Venivano usati per la macinazione del grano. Il mondo occidentale ha scoperto il mulino a vento molto più tardi: i primi riferimenti scritti riguardanti macchine funzionanti che sfruttavano il vento cominciano a partire dal XII secolo. Anche queste macchine venivano usate per la macinazione del grano. La stessa parola “mulino” deriva da mola, la ruota in pietra impiegata nelle macine. Sono passati ancora alcuni secoli prima che i mulini a vento fossero modificati per pompare acqua ed aiutare a liberare gran parte del territorio dell’Olanda dalle acque. In Olanda i mulini svolgevano quindi un doppio ruolo: da un lato inviavano le acque verso i canali di drenaggio, dall'altro venivano impiegati per macinare il grano, segare il legno o spremere l'olio. La familiare fattoria con mulino a vento si sviluppa negli Stati Uniti a partire dalla seconda metà del 19° secolo. Nel 1889 esistevano già ben 77 fabbriche a mulino a vento negli Stati Uniti e fino alla fine del secolo il mulino a vento costituiva una delle maggiori esportazioni americane. Fino all’avvento del motore diesel, molte linee ferroviarie transcontinentali negli Stati Uniti dipendevano da grandi mulini a vento che erano necessari per pompare l’acqua per le locomotive a vapore. Nel 1888 Charles F. Brush aveva però già realizzato la prima turbina eolica in grado di produrre energia. Per la prima volta qualcuno ha l’idea di usare il vento per produrre energia elettrica. Tra il 1930 ed il 1940 vennero costruite migliaia di piccole turbine eoliche negli Stati Uniti per la produzione di energia elettrica per l’illuminazione delle fattorie, per caricare batterie elettriche o per alimentare apparecchi radio. Queste turbine eoliche non erano collegate a nessuna rete elettrica e servivano piuttosto per ovviare alla mancanza della rete elettrica in zone lontane dalle grandi città. Negli anni successivi al 1950 però la rete elettrica pubblica venne estesa anche in zone precedentemente inaccessibili e anche questo tipo di turbine eoliche rimase senza mercatoper i venti anni successivi. All’inizio degli anni ‘70 l’interesse per le turbine eoliche si risveglia. Si comincia a parlare di “fine del petrolio” e si fanno le prime previsioni sulle conseguenze dell’inquinamento atmosferico a causa della massiccia combustione di petrolio e derivati del petrolio. E’ l’inizio di una nuova rivoluzione nel campo dell’energia eolica. In molti paesi del mondo vengono portati avanti dei programmi energetici che prevendono lo sfruttamento dell’energia eolica.
Da questo momento in poi i tipi di turbina eolica che vengono sviluppati sono innumerevoli, alla ricerca di una sempre migliore efficienza nello sfruttamento dell’energia del vento.

Andrea De Luca

La nascita dell'energia geotermica

L'energia geotermica è l'energia generata per mezzo di fonti geologiche di calore e può essere considerata una forma di energia alternativa e rinnovabile, se valutata in tempi brevi. Si basa sullo sfruttamento del calore naturale della Terra dovuto all'energia termica rilasciata in processi di decadimento nucleare naturale di elementi radioattivi quali l'uranio, il torio e il potassio, contenuti naturalmente all'interno della terra. La storia della geotermia nasce in Italia (almeno per quanto riguarda la generazione elettrica) e precisamente in Toscana nella zona di Larderello in provincia di Pisa, dove fino all'800 le manifestazioni geotermiche tramite i soffioni boraciferi erano naturali, e avevano contribuito a fargli avere il nome di valle del diavolo. In seguito, a causa dello sfruttamento delle risorse geotermiche, prima per l'estrazione del boro per l'industria farmaceutica dell'epoca e dai primi del ‘900 grazie al Principe Piero Ginori-Conti per la generazione di energia elettrica, le emissioni naturali si sono praticamente estinte e la valle del diavolo è diventata un'incantevole valle verde. In Italia tutta l'attività geotermica per la produzione di energia elettrica è in mano a Enel Green Power e la maggior parte delle centrali si trova nella zona Larderello-Travale-Radicondoli e in minor quantità sul monte Amiata. Questa zona ha comunque raggiunto una sorta di saturazione con poche ulteriori prospettive di sviluppo, mentre è in fase di partenza un progetto che intende sfruttare la zona dei Campi Flegrei alle pendici del Vesuvio. La geotermia per quanto limitata come sfruttamento è una risorsa strategica per la gestione della rete, alla pari dell'energia idroelettrica. Infatti, con lo sviluppo delle energie rinnovabili come fotovoltaico e soprattutto eolico si possono ottenere relativamente grandi quantità di energia caratterizzate però da una forte intermittenza e imprevedibilità. Questa intermittenza fa sì che la rete elettrica deve essere in grado di compensare carenze delle altre fonti, ovviamente per il momento questa compensazione è minima in quanto l'apporto da eolico e solare è ridotto e comunque viene fatto tramite le tradizionali centrali a carbone, gas e petrolio. In una prospettiva però di grosso contributo delle fonti rinnovabili il geotermico diventa fondamentale con la sua capacità di produrre energia 24 ore su 24. L'energia geotermica è una forma di energia sfruttabile che deriva dal calore presente negli strati più profondi della crosta terrestre. Infatti penetrando in profondità nella superficie terrestre, la temperatura diventa gradualmente più elevata. Per estrarre e usare il calore imprigionato nella Terra, è necessario individuare le zone con anomalia termica positiva dove il calore terrestre è concentrato: il serbatoio o giacimento geotermico. Per ottenere un ottimale riscaldamento di case o serre viene messa in atto l'azione di fluidi a bassa temperatura; invece, per ottenere energia elettrica si fa uso di fluidi ad alte temperature. Esistono diversi sistemi geotermici, ma attualmente vengono sfruttati a livello industriale solo i sistemi idrotermali, costituiti da formazioni rocciose permeabili in cui l'acqua piovana e dei fiumi si infiltra e viene scaldata da strati di rocce ad alta temperatura. L'uso di quest'energia comporta vantaggi come l'inesauribilità a tempi brevi, se sfruttata in modo razionale, ed il minor inquinamento dell'ambiente circostante; un certo inquinamento non viene escluso per la possibile immissione nell'area di elementi tossici, come zolfo, mercurio e arsenico presenti nei fluidi geotermali, per questo motivo le aree geotermiche sono sottoposte a verifiche ambientali annuali. Rivolto solamente ad una produzione di energia termica, è il sistema geotermico a bassa entalpia che sfruttando il naturale calore del terreno con l'ausilio di una pompa di calore riesce a produrre energia termica per l'acqua calda sanitaria e per il riscaldamento degli edifici. In alcune particolari zone si possono presentare condizioni in cui la temperatura del sottosuolo è più alta della media, un fenomeno causato dai fenomeni vulcanici o tettonici. In queste zone "calde" l'energia può essere facilmente recuperata mediante la geotermia. La geotermia consiste nel convogliare i vapori provenienti dalle sorgenti d'acqua del sottosuolo verso apposite turbine adibite alla produzione di energia elettrica e riutilizzando il vapore acqueo per il riscaldamento urbano, le coltivazioni in serra e il termalismo. Per alimentare la produzione del vapore acqueo si ricorre spesso all'immissione di acqua fredda in profondità, una tecnica utile per mantenere costante il flusso del vapore. In questo modo si riesce a far lavorare a pieno regime le turbine e produrre calore con continuità. La geotermia resta comunque una fonte energetica marginale da utilizzare solo in limitati contesti territoriali. Resta in ogni caso una potenzialità energetica da sfruttare laddove possibile, anche sfruttando le potenzialità del riscaldamento geotermico. In tal senso molto promettente sembrano essere gli sviluppi relativi all'energia geomagmatica, che presenta una distribuzione territoriale molto estesa a motivo dell'assenza di utilizzo di acqua ma solo calore. Dal punto di vista della generazione di energia elettrica, la geotermia consente di trarre dalle forze naturali una grande quantità di energia rinnovabile e pulita. Queste centrali inoltre non comportano un danno all'ambiente, poiché considerate non inquinanti. Un ulteriore vantaggio è il possibile riciclaggio degli scarti, favorendo il risparmio. Anche per quanto riguarda la generazione di energia termica, la geotermia presenta numerosi vantaggi: economia, ambiente, sicurezza, disponibilità e architettura. La fonte geotermica riceve in particolar modo due critiche:
- Dalle centrali geotermiche fuoriesce insieme al vapore anche il tipico odore sgradevole di uova marce delle zone termali causato dall'idrogeno solforato. Un problema generalmente tollerato nel caso dei siti termali ma particolarmente avverso alla popolazione residente nei pressi di una centrale geotermica. Il problema è risolvibile mediante l'installazione di particolari impianti di abbattimento.
- L'impatto esteriore delle centrali geotermiche può recare qualche problema paesaggistico. La centrale si presenta, infatti, come un groviglio di tubature anti-estetiche. Un'immagine che non dista comunque da quella di molti altri siti industriali o fabbriche. Il problema paesaggistico può essere facilmente risolto unendo l'approccio funzionale dei progetti ingegneristici con quello di un'architettura rispettosa del paesaggio e del comune senso estetico.

Paolo Roberto Maciariello

mercoledì 20 luglio 2011

La nascita dell'energia elettrica

Abbiamo già discusso in modo molto generale di energia, e delle varie rinnovabili. In questo bimestrale invece vorremmo parlarvi della nascita di queste ultime, perchè leggere il giornalino e far parte di Legambiente, vuol dire anche essere al corrente di come “venne alla luce” quest’energia che per noi è fondamentale. Cominciamo parlando delle prime informazioni sull'energia elettrica. Essa è una proprietà fondamentale della materia, diffusissima in natura, dove si manifesta spesso in modo molto evidente, come nei fulmini. Attraverso varie tappe l'uomo ha esplorato questa forma di energia e ha potuto sfruttarla. I primi studi dei fenomeni risalgono probabilmente al filosofo greco Talete, che studiò le proprietà elettriche dell'ambra, la resina fossile che se viene sfregata attrae altri pezzetti di materia. Gli antichi greci compresero che l'ambra era in grado di attrarre oggetti leggeri, come i capelli, e che un ripetuto strofinio dell'ambra stessa poteva addirittura dare origine a scintille. Nel 900 a.C. Teofrasto di Ereso descrive altri materiali aventi le stesse capacità dell'ambra.  Addirittura in Medio Oriente, nei pressi dell'odierna  Baghdad, sono stati recuperati nel 1936 vasetti babilonesi di terracotta risalenti al 250 a.C. che contenevano forse le prime rudimentali pile, usate per far depositare strati di metallo sugli oggetti. Tali oggetti, denominati Batterie di Baghdad. Lo scrittore latino Plinio il Vecchio nella sua Naturalis historia («Storia Naturale»), descrisse anch'egli le proprietà dell'ambra. Anche Lucio Anneo Seneca si occupò di fenomeni elettrici, distinguendo tre diversi tipi di fulmini: «il fulmine che incendia, quello che distrugge e quello che non distrugge». Il Venerabile Beda, monaco inglese dell'VIII secolo, descrisse proprietà analoghe a quelle dell'ambra in un tipo particolare di carbone compatto: il giaietto. Le osservazioni del fenomeno ripresero durante la seconda metà del XVI secolo, dove vari scienziati si occuparono dello studio della forza elettrica e della sua denominazione. Galileo Galilei invece pensava che vi fosse coinvolto il movimento dell'aria per il riscaldamento dovuto allo strofinamento. Robert Boyle osservò tuttavia che i fenomeni elettrici sembravano verificarsi anche nel vuoto. L'interesse per il fenomeno dell'elettricità si diffuse anche come curiosità e gioco nei salotti settecenteschi e come immaginario e rivoluzionario metodo di cura. Nel contempo proseguivano gli studi scientifici: Stephen Gray studiò la conducibilità dei corpi, e i termini conduttore e isolante furono introdotti successivamente. Addirittura un altro scienziato individuò nel 1733 l'energia elettrica vetrosa e resinosa (ossia positiva e negativa) e osservò le scintille elettriche e la loro proprietà di infiammare sostanze volatili. La macchina elettrostatica inventata  da Otto von Guericke e gli strumenti di misurazione venivano intanto continuamente perfezionati e si elaboravano teorie scientifiche che tentavano di spiegare il fenomeno.  Pensarono altri tre scienziati che fosse dovuto ad una materia fluida in movimento e poco dopo  nel 1745 realizzarono casualmente il primo condensatore, la bottiglia di LeidaWilliam Watson l'anno dopo scoprì che l'elettricità si trasmetteva anche per lunghe distanze quasi istantaneamente. Nel giugno del 1752Benjamin Franklin, a compimento delle sue indagini e teoria sui fenomeni elettrici, condusse il celebre e pericolosissimo esperimento dell'aquilone durante un temporale. A seguito di questi esperimenti, Franklin inventò il parafulmine e stabilì la relazione sussistente tra il fulmine e l'elettricità. Certamente se lo scienziato ha fatto realmente volare l'aquilone durante una tempesta, non lo fece come spesso viene dipinto, dacché sarebbe rimasto senza dubbio folgorato. Si deve molto probabilmente a Franklin, la convenzione dell'elettricità positiva o negativa. Il fenomeno delle bottiglie di Leida venne spiegato da Benjamin Franklin, e diceva che l'elettricità era costituita da un unico fluido elettrico, composto da particelle che si respingevano tra loro, mentre erano attratte dalle particelle di materia: se il fluido era in eccesso si aveva l'energia positiva, se era in difetto si aveva energia negativa. In seguito, gli esperimenti di altri due scienziati dimostrarono che due corpi, una volta scaricati per contatto, riassumevano la precedente energia se venivano nuovamente allontanati! Però questi esperimenti sembrarono mettere in dubbio la teoria di Franklin. Luigi Galvani osservò delle contrazioni muscolari nelle zampe di una rana a contatto con un conduttore metallico e ipotizzò la presenza di un'elettricità animale. Alessandro Volta, si occupò inizialmente dell'elettricità statica. Ma polemizzò ipotizzando che l'elettricità animale derivasse piuttosto dal contatto con due metalli diversi: sulla base di questa idea, inventò la pila, che inizialmente chiamò apparato elettromotore. La pila di Volta fu il primo generatore statico di energia elettrica. Negli anni 1830 Faraday mise a punto il primo generatore elettromagnetico di corrente elettrica. Joseph Henry, aveva perfezionato un elettromagnete di particolare potenza permettendo in tal modo la trasmissione dell'energia elettrica a grande distanza. Negli stessi anni, Samuel Finley Breese Morse sfruttò il passaggio di elettricità in un filo conduttore come strumento per comunicare, giungendo all'invenzione del telegrafo con i fili. Negli anni 1860 si utilizzò la corrente elettrica per la lavorazione del rame. Nel 1864 Wilhelm Eduard Weber pubblicò un sistema per la misurazione assoluta della corrente elettrica, nel 1866 Heinrich Rudolf Hertz scoprì le onde elettromagnetiche e le loro possibilità di trasmissione attraverso il vuoto. Maxwell pubblicò la propria teoria sulla natura unitaria della luce e dei campi elettromagnetici. Negli anni 1870 videro la luce alcune delle invenzioni più importanti del XIX secolo: il telefono di Thomas Edison e la lampadina a incandescenza, che lo stesso Edison migliorò, dopo aver acquistato i precedenti brevetti. Negli anni 1880 si costruirono le prime centrali elettriche. Guglielmo Marconi realizzò nel 1895 la prima trasmissione a distanza tramite le onde radio e nel 1901 la prima trasmissione del telegrafo senza fili attraverso l'Atlantico. Da tali principi avrà origine la radio. Se il XIX secolo ha visto la realizzazione di molte scoperte sull'elettricità, il XX secolo può essere definito come il secolo dell'elettricità e, a partire dagli anni 1960 anche dell'elettronica (che produrrà il personal computer e quindi internet). All'inizio del Novecento l'illuminazione stradale e domestica, i mezzi di trasporto basati su motori elettrici (tram, treni, metropolitane, filobus) cambiarono radicalmente la vita quotidiana. In particolar modo, l'illuminazione elettrica fece delle città luoghi vivibili anche di notte. Il titolo di "città della luce” fu assegnato a Parigi, ma per estensione potrebbe essere attribuito a tutte le grandi città che si erano dotate in quegli anni di una rete di illuminazione stradale, prime fra tutte Londra e New York.

Carmela Martello

domenica 10 luglio 2011

Lavori in corso

Attraverso questo blog la redazione di Larambiente, storico organo di informazione del circolo Legambiente Pietramelara, sta costruendo e cercando di dare vita ad un progetto multimediale per aggiornare il volantino cartaceo bimestrale. Il progetto Larambiente prevede di affiancare periodicamente il contenuto classico di notizie e prevenzioni fornite dal volantino cartaceo arricchendolo di contenuti multimediali quali  foto, filmati, link utili e quant'altro. Questo strumento ci permetterà di raggiungere un maggior numero di lettori con meno costi per l'ambiente, e offrirà ai lettori stessi la possibilità di interagire con la redazione, mediante l'invio di materiale, testimonianze o anche semplici consigli.
Probabilmente l'attuale volantino cartaceo, già aggiornato nella nuova veste grafica, sarà modificato anche nella periodicità di pubblicazione e nel formato di stampa, questo per renderlo più simpatico e più attuale.
Ci scusiamo con i nostri lettori per il ritardo accumulato da questo ultimo numero (in uscita a breve), ma ciò è dovuto proprio alla riorganizazzione della redazione che sta avvenendo in seguito a questo progetto voluta dalla nostra Direttice Carmela Martello in comune accordo con la Dirigenza del Circolo.
Vi chiediamo ancora un pò di pazienza, a breve vi renderete conto di quello che vi abbiamo anticipato in questo nostro primo post.

Vincenzo Minichino