"Tutto quello che si fa, è solo ed esclusivamente per noi. Non possiamo vivere in un mondo rovinato in tutti i sensi, quando abbiamo invece l'opportunità di collaborare tra di noi e fare di questo mondo un luogo più bello, ricordandoci che la terra su cui viviamo non ci è stata donata dai nostri padri ma ci è stata prestata dai nostri figli."

venerdì 25 novembre 2011

Prima Roma, poi Genova...

...ora Messina, e poi?
E poi si spera che si fermi qui. Un mondo di alluvionati. A poche settimane dall’alluvione che ha devastato la Liguria e parte della Toscana, dopo il cordoglio per le vittime registrate non solo lì, ma anche tra Napoli e Matera, il maltempo si è spostato nel profondo sud. In Sicilia, dove sono stati colpiti i Comuni di Messina e in Calabria dov’è stata colpita principalmente la provincia di Catanzaro. Disastri ambientali che stanno investendo l’Italia e che non possono non condurci ad una riflessione. Bisognerebbe prendere atto del fatto che il clima sta cambiando, anche a causa dell’azione sconsiderata dell’uomo sulla natura. Azione che si ravvede, ugualmente, in una cementificazione selvaggia del territorio che porta all’ inaridimento dello stesso.Inoltre dopo quest'ultima alluvione che ha devastato il messinese, sulla questione è intervenuta la Coldiretti denunciando che la maggior parte dei Comuni messinesi e’ considerato a rischio per frane e alluvioni. La percentuale sale, vergognosamente, in Calabria. Qui la barbara cementificazione del territorio ha sottratto terreni fertili all’ agricoltura, rendendo la regione maggiormente soggetta ai fenomeni franosi. Ciò deriva dal fatto che il rapido processo di urbanizzazione, spesso incontrollata, non e’ stato accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque ed è necessario intervenire per invertire una tendenza che mette a rischio la sicurezza idrogeologica del Paese. Una situazione aggravata dai cambiamenti climatici in atto che si manifestano con una maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi, sfasamenti stagionali, maggior numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, aumento delle temperature estive e una modificazione della distribuzione delle piogge.


Nessun commento:

Posta un commento