La notizia del miracolo Irlandese ha fatto il giro del
mondo anche attraverso la rete. Molti di voi ricorderanno che l'Irlanda è stata
il primo paese Europeo ad essere afflitto da una crisi economica pesantissima.
Il fondo monetario internazionale ha predisposto un piano di salvataggio
speciale che ha risollevato le sorti del la nazione; in aggiunta ai milioni di
dollari ricevuti, il governo ha adottato una strategia di crescita totalmente
innovativa, basata sulle energie rinnovabili. La manovra ha fatto
automaticamente salire i costi di petrolio, gas naturali e cherosene, ponendo la
popolazione di fronte a un bivio: continuare a inquinare, dilapidando il
patrimonio in tasse; oppure l'alternativa: un'inversione di marcia nel segno dell'ecologia.
Il paese ha scelto questa seconda possibilità, che gli ha permesso di uscire
dalla crisi e vantare un livello di sfruttamento dell'energia pulita da
primato, con livelli di emissione calati del 15% dal 2008 e del 6,7% nel solo
2011, anno in cui l'economia irlandese ha ricominciato a crescere. Secondo
l'Economist, quella che oggi è la nazione più verde d'Europa e che quattro anni fa era solo "al
verde", in questo anno potrebbe
raggiungere un miracoloso tasso di
crescita del 2 %.
Una nazione che, con scelte serie, è riuscita in solo quattro
anni a crescere, mentre la nostra Italia è daun
decennio che segue un tasso di crescita pari a zero. Acuito dalla recente
crisi, negli ultimi tre anni, questo tasso è negativo.
Quello che mi desta
stupore è che da noi i problemi si perpetuano per anni: basta pensare alla
nostra regione, dove il problema rifiuti è un rebus senza soluzione. Basterebbe
costruire un paio di siti di stoccaggio per la frazione umida e togliere più di
un 30% di rifiuti da mandare in discarica. Oggi risultano funzionanti solo tre
impianti di compostaggio (Teora, Molinari e Salerno), con una capacità di stoccaggio
complessiva irrisoria rispetto a quella richiesta dalla attuale produzione di
organico dalla raccolta differenziata, divenendo la gestione di questa matrice
oltremodo onerosa per i comuni , costretti a trasferirla fuori regione (pagando circa
200 euro a tonnellata). Se è troppo
chiedere questo guardiamo nel piccolissimo: nel nostro paese non riusciamo a
ultimare un'isola ecologica, un'opera per
la quale ci vorrebbero appena 30 giorni di lavoro. Non solo, ma nel corso degli
anni la percentuale di raccolta
differenziata nel nostro paese e scesa attestandosi su un 30% , miracolosamente
salita al 38% alla fine del 2011 secondo i dati forniti dal dossiere Comuni ricicloni di Legambiente, occupando la 425
posizione su 551 comuni in tutta la Campania. Non avendo superato la soglia del 50%,per il
secondo anno consecutivo nel 2013 vedremo aumentare per la seconda volta (da
113 a 130 euro per tonnellata) la somma che pagheremo per portare in discarica
i nostri rifiuti, mentre comuni come Roccaromana, che hanno superato
questa percentuale (già da due anni), la
somma scenderà sotto i cento euro per tonnellata. Un bel regalo per noi
cittadini che in aggiunta alla legge 214 del 2011 cosiddetta Salva Italia che,
abrogando sia la Tarsu che la Tia, ha istituito in tutti i comuni a partire dal
01.01.2013 il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, la cosiddetta
Tares. Se andrà tutto come previsto, le
novità saranno molte altre, ma in questo momento vorrei soffermarmi ancora
sulla situazione del nostro comune. Siamo scesi da una percentuale di raccolta
differenziata sotto il 70% (ai tempi
dell'amministrazione Di Fruscio), all 'ultima ufficiale del 31.11.2011 del 38% .
Un buon risultato considerata l'indifferenza amministrativa in questo settore
che si mantiene a queste percentuali solo per il senso civico di una parte dei
cittadini di questo comune, che imperterriti
continuano a differenziare. Pensate
a un malato cardiopatico, che corre dallo specialista solo quando ha una
crisi: così si comportano i nostri
amministratori che, invece di trovare un rimedio a un grosso problema, cercano solo di superare
una crisi per tirare a campare aspettando la prossima.
Quella dei rifiuti
dovrebbe essere una priorità, dopo sei
anni, i risultati sono sotto gli occhi di tutti e fra poco se ne accorgerà di più anche il nostro
portafoglio. " Sono superficiale", direbbe qualcuno sul mio conto! Certo, non vorrei ripetermi su cose dette anni fa! Vorrei dire qualcosa di nuovo, è riguarda il passivo che il consorzio di cui
ancora facciamo parte ha accumulato nel corso degli anni di cui, una piccola
parte, ne è responsabile anche quel lavoratore che tutte le mattine potete
osservare sostare alla cabina Enel vicino al cimitero e che da anni percepisce
uno stipendio senza lavorare . Molti quando lo vedono sorridono, ma chi sa se pensano che lo stiamo
pagando noi con le nostre tasse.
Chissà se lo hanno pensato i
nostri amministratori che furbamente, come fece Pilato, se ne lavano le mani, affermando che non sia di loro competenza. E infatti
hanno ragione: la competenza è delle nostre tasche !!!
ps: da esperienza appena vissuta: nonostante la recente crisi nella raccolta dei nostri rifiuti, che ha portato nuove modalità di raccolta del cartone, i nostri amministratori non si sono minimamente interessati alla faccenda, delegando il tutto agli operatori ecologici che hanno dovuto "illustrarmi" le nuove modalità di riciclo. Una indicazione preventiva dell'amm.ne non sarebbe stata fuori luogo...
Ma non dobbiamo dimenticare che questo lungo silenzio si perpetua da 6 anni...
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