"Tutto quello che si fa, è solo ed esclusivamente per noi. Non possiamo vivere in un mondo rovinato in tutti i sensi, quando abbiamo invece l'opportunità di collaborare tra di noi e fare di questo mondo un luogo più bello, ricordandoci che la terra su cui viviamo non ci è stata donata dai nostri padri ma ci è stata prestata dai nostri figli."

sabato 19 gennaio 2013

Il miracolo irlandese e il non miracolo nostrano


La notizia del miracolo Irlandese ha fatto il giro del mondo anche attraverso la rete. Molti di voi ricorderanno che l'Irlanda è stata il primo paese Europeo ad essere afflitto da una crisi economica pesantissima. Il fondo monetario internazionale ha predisposto un piano di salvataggio speciale che ha risollevato le sorti del la nazione; in aggiunta ai milioni di dollari ricevuti, il governo ha adottato una strategia di crescita totalmente innovativa, basata sulle energie rinnovabili. La manovra ha fatto automaticamente salire i costi di petrolio, gas naturali e cherosene, ponendo la popolazione di fronte a un bivio: continuare a inquinare, dilapidando il patrimonio in tasse; oppure l'alternativa: un'inversione di marcia nel segno dell'ecologia. Il paese ha scelto questa seconda possibilità, che gli ha permesso di uscire dalla crisi e vantare un livello di sfruttamento dell'energia pulita da primato, con livelli di emissione calati del 15% dal 2008 e del 6,7% nel solo 2011, anno in cui l'economia irlandese ha ricominciato a crescere. Secondo l'Economist, quella che oggi è la nazione più verde d'Europa  e che quattro anni fa era solo "al verde", in questo anno  potrebbe raggiungere  un miracoloso tasso di crescita del 2 %. 
Una nazione che, con scelte serie, è riuscita in solo quattro anni a crescere, mentre la nostra Italia è daun decennio che segue un tasso di crescita pari a zero. Acuito dalla recente crisi, negli ultimi tre anni, questo tasso è negativo.

Quello che mi desta stupore è che da noi i problemi si perpetuano per anni: basta pensare alla nostra regione, dove il problema rifiuti è un rebus senza soluzione. Basterebbe costruire un paio di siti di stoccaggio per la frazione umida e togliere più di un 30% di rifiuti da mandare in discarica. Oggi risultano funzionanti solo tre impianti di compostaggio (Teora, Molinari e Salerno), con una capacità di stoccaggio complessiva irrisoria rispetto a quella richiesta dalla attuale produzione di organico dalla raccolta differenziata, divenendo la gestione di questa matrice oltremodo onerosa per i comuni , costretti a trasferirla fuori regione (pagando circa 200 euro  a tonnellata). Se è troppo chiedere questo guardiamo nel piccolissimo: nel nostro paese non riusciamo a ultimare  un'isola ecologica, un'opera per la quale ci vorrebbero appena 30 giorni di lavoro. Non solo, ma nel corso degli anni  la percentuale di raccolta differenziata nel nostro paese e scesa attestandosi su un 30% , miracolosamente salita al 38% alla fine del 2011 secondo i dati forniti dal dossiere Comuni  ricicloni di Legambiente, occupando la 425 posizione su 551 comuni in tutta la Campania.  Non avendo superato la soglia del 50%,per il secondo anno consecutivo nel 2013 vedremo aumentare per la seconda volta (da 113 a 130 euro per tonnellata) la somma che pagheremo per portare in discarica i nostri rifiuti, mentre comuni come Roccaromana, che hanno superato questa  percentuale (già da due anni), la somma scenderà sotto i cento euro per tonnellata. Un bel regalo per noi cittadini che in aggiunta alla legge 214 del 2011 cosiddetta Salva Italia che, abrogando sia la Tarsu che la Tia, ha istituito in tutti i comuni a partire dal 01.01.2013 il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, la cosiddetta Tares.  Se andrà tutto come previsto, le novità saranno molte altre, ma in questo momento vorrei soffermarmi ancora sulla situazione del nostro comune. Siamo scesi da una percentuale di raccolta differenziata  sotto il 70% (ai tempi dell'amministrazione Di Fruscio), all 'ultima ufficiale del 31.11.2011 del 38% . Un buon risultato considerata l'indifferenza amministrativa in questo settore che si mantiene a queste percentuali solo per il senso civico di una parte dei cittadini di questo comune, che imperterriti  continuano a differenziare. Pensate  a un malato cardiopatico, che corre dallo specialista solo quando ha una crisi: così si comportano i nostri  amministratori  che,  invece di trovare un rimedio a  un grosso problema, cercano solo di superare una crisi per tirare a campare aspettando la prossima. 
Quella dei rifiuti dovrebbe essere una  priorità, dopo sei anni, i risultati sono sotto gli occhi di tutti e fra poco  se ne accorgerà di più anche il nostro portafoglio. " Sono superficiale", direbbe qualcuno sul mio conto! Certonon vorrei ripetermi su cose dette anni fa! Vorrei dire qualcosa di nuovo, è riguarda il passivo che il consorzio di cui ancora facciamo parte ha accumulato nel corso degli anni di cui, una piccola parte, ne è responsabile anche quel lavoratore che tutte le mattine potete osservare sostare alla cabina Enel vicino al cimitero e che da anni percepisce uno stipendio senza lavorare . Molti quando lo vedono  sorridono, ma chi sa se pensano che lo stiamo pagando noi con le nostre tasse.  Chissà  se lo hanno pensato i nostri amministratori che furbamente, come fece Pilato, se ne lavano le mani, affermando che non sia di loro competenza. E infatti hanno ragione: la  competenza è delle nostre tasche !!!
                                                                                                                
ps: da esperienza appena vissuta: nonostante la recente crisi nella raccolta dei nostri rifiuti, che ha portato nuove modalità di raccolta del cartone, i nostri amministratori non si sono minimamente interessati alla faccenda, delegando il tutto agli operatori ecologici che hanno dovuto "illustrarmi" le nuove modalità di riciclo. Una indicazione preventiva dell'amm.ne non sarebbe stata fuori luogo...
Ma non dobbiamo dimenticare che questo lungo silenzio si perpetua da 6 anni...

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