"Tutto quello che si fa, è solo ed esclusivamente per noi. Non possiamo vivere in un mondo rovinato in tutti i sensi, quando abbiamo invece l'opportunità di collaborare tra di noi e fare di questo mondo un luogo più bello, ricordandoci che la terra su cui viviamo non ci è stata donata dai nostri padri ma ci è stata prestata dai nostri figli."

venerdì 6 gennaio 2012

Tornare alla fonte

La vittoria di qualche mese fa, che ha portato 27 milioni di persone a votare contro la privatizzazione dell’acqua, ha spinto a valorizzare ulteriormente la “nostra” acqua, mezzo eccellente non solo per l’igiene personale e dell’ambiente, non solo per la vita delle nostre terre ma … udite, udite … Ottima da bere! Che l’acqua del rubinetto sia potabile sicuramente per molti non è una novità, eppure [gli italiani detengono il primato mondiale per il consumo procapite di acqua in bottiglia: oltre 194 litri all’anno, con una spesa di 250 euro annui a famiglia. In realtà l’acqua che esce dai nostri rubinetti è soggetta a più controlli rispetto a quella imbottigliata, costa fino a 500 volte meno e ha un prezzo ambientale decisamente inferiore. Basti pensare che 350mila tonnellate di bottiglie di plastica finiscono ogni anno nella spazzatura, con costi di smaltimento che ricadono sulla collettività, a cui va a sommarsi l’inquinamento prodotto dalla loro lavorazione e dal trasporto su gomma (665.000 tonnellate di petrolio consumate; 910.000 tonnellate di CO2 emesse. La nuova ecologia, Aprile 2010] Da queste considerazioni nasce il progetto di ricerca T.V.B. (ti voglio bere), con lo scopo di conoscere l’approccio dei cittadini della provincia di Caserta verso il consumo della risorsa acqua. Tra i numerosi e importanti risultati che sono emersi da questa iniziativa, ritroviamo che la maggior parte dei nostri conterranei preferisce bere acqua confezionata rispetto a quella di rubinetto perché ritiene che abbia un sapore migliore e che sia più controllata. In realtà l’acqua che giunge alle nostre case viene controllata da almeno due enti: il gestore e l’Asl. Per avere ulteriore conferma dell’ottimo stato della nostra acqua, questo progetto ha previsto ha previsto l’analisi (effettuata dal laboratorio SEA) di un campione di acqua prelevato presso la fontana pubblica di Pietramelara il 16 febbraio 2010 riportando i seguenti valori:
Per valutare le caratteristiche delle acque destinate al consumo umano sono stati valutati come parametri indicatori: parametri di mineralizzazione (Durezza, sodio e potassio, calcio, cloruri, solfati), indici chimici di contaminazione delle acque (nitrati, nitriti), elementi presenti in tracce (piombo, arsenico, cromo, nichel), microinquinanti organici (antiparassitari, idrocarburi policiclici aromatici, solventi alogenati, trialometani). Come si può facilmente leggere dalla tabella, i valori ottenuti rientrano pienamente negli standard richiesti. Non abbiamo dunque motivo di continuare a dubitare dell’acqua sana, disponibile, libera, facile, controllata, conveniente, leggera, trasparente ed ecologica che esce dal rubinetto, soprattutto nel difficile periodo che sta attraversando l’Italia in cui risparmiare 250 euro all’anno per una famiglia può essere importante e se il nostro gesto aiuta anche l’ambiente, beh, cosa aspetti … Hai sete? Apri la fontana, riempi il bicchiere, bevi!

3 commenti:

  1. Se volete sono venuto in possesso delle analisi delle acque di tutto il 2010 fatte dal gestore del servizio idrico a Pietramelara.

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  2. Francesco Ruzzo, tuo ex compagno di classe ahahahha10 gennaio 2012 alle ore 11:28

    In ogni caso: GRANDE FLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

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