Vi
sarete chiesti come mai ho deciso di intitolare questo articolo
"Senza titolo". La risposta è
semplice: ho scritto talmente tanto su questo argomento che ho esaurito le idee
nell’inventare titoli, ma non la voglia di parlare di un argomento sempre
attuale che in questo periodo offre news importantissime.
Qualche settimana fa, a conclusione dei lavori, è stato
pubblicato il resoconto della Commissione Ecomafie, guidata dal Sen. Gaetano
Pecorella , che doveva redigere un rapporto
sulla nostra regione in merito allo spinoso problema dei rifiuti, relazione che
è stata poi votata all'unanimità. Molteplici
sono gli aspetti trattati nel report, tra cui lo smaltimento dei rifiuti da
parte di aziende che agiscono illegalmente e il lavoro dei consorzi. Nelle
seicento pagine di cui consta la relazione si è percorsa ogni tappa che l’attività malavitosa ha creato, con
conseguenze ambientali che, purtroppo, si protrarranno per lungo tempo e che
rilasceranno i loro effetti in forma amplificata almeno per i prossimi
cinquanta anni.
In questa analisi mi soffermerò solo sulla
parentesi consorzi, da
dove per quindici anni il nostro comune
ha attinto “maestranze” per la raccolta differenziata (???). Come dicevo,
amarissime le conclusioni: il comando di pochi centri strategici (i quattro
consorzi) ha ottenuto il controllo dell'intero settore relativo alla gestione
dei rifiuti in tutta la regione. Si è evidenziato, inoltre, che il sistema
risultava essere stato programmato per far funzionare una macchina senz’altro
capace a produrre profitti, ma destinata a non risolvere il problema della
spazzatura. Se tale problema fosse stato risolto, infatti, si sarebbero chiuse le
fonti di guadagno legate al ciclo dei rifiuti. Tutto questo potere ha portato ad
assurde situazioni di privilegio da parte di chi lo gestiva; basti pensare che
il presidente del consorzio aveva un'auto aziendale a sua completa disposizione: una stratosferica
Audi A8 con televisore interno. Anche i capi cantiere, inoltre, usufruivano di un'automobile.
D’altra parte, non ne traevano profitto solo i vertici: ai dipendenti sono
state pagate perfino ore di straordinario eccedenti le 24 ore della giornata.
Miracoli che solo chi distribuisce e percepisce denaro pubblico riesce a fare!
La relazione sottolinea, poi, che per quanto riguarda i consorzi sono stati
soprattutto gli amministratori locali, in alcuni casi legati alle imprese
malavitose, a creare il disastro. È scritto nella relazione: ‹‹L'esperienza
giudiziaria quotidiana ha dimostrato che l'illegalità penalmente rilevante non
si è annidata soltanto nella gestione
(occulta) dei rifiuti ma, anche e soprattutto, in quella autorizzata, vale a
dire in un settore nel quale la normativa vigente in materia è stata
sostanzialmente disattesa, al di là di ogni ragionevole previsione››.
Vi siete mai chiesti perché la raccolta
differenziata non è mai riuscita ad avere percentuali alte e con una certa
costanza in nessun paese dove i consorzi operavano? Facile rispondervi! I
consorzi erano strutturalmente inadeguati ad effettuare la raccolta
differenziata, che pure era stata prevista come uno degli strumenti più
efficaci per superare lo stato di emergenza. E non solo: gli stessi non
avevano interesse a far partire la
differenziata, perché questa avrebbe procurato un abbassamento dei costi e,
quindi, delle entrate nelle casse del consorzio stesso. I comuni erano tenuti a
pagare al consorzio un corrispettivo per l'effettuazione del servizio anche se
questo, in realtà, non veniva portato a termine (Pietramelara versava più di 450.000,00
Euro annui). E, come se non bastasse , i
consorzi ricevevano dal Commissariato di governo ulteriori risorse che dovevano
essere destinate al servizio della raccolta differenziata, non solo in termini
di denaro ma anche di macchinari utili alla prestazione…macchinari che, tra
l’altro, non sono mai stati ritrovati. Ma le colpe del consorzio sono state anche altre: esternalizzazione dei
servizi, gestione del personale (erano tutti dirigenti e impiegati in ufficio
che, a detta di qualcuno, erano così tanti
che le stanze non erano sufficienti a contenerli!), consulenze e paralisi
decisionali.
Alla fine il disastro viene riassunto dalle
cifre: il credito vantato dal Consorzio Unico di Bacino nei confronti dei
comuni consorziati morosi è pari a 105 milioni di euro, ma i debiti verso i
privati superano i 130 milioni di euro.
Proprio ora sarei lieto di vedere la
faccia dei nostri amministratori i quali, dopo l'ennesima dichiarazione di
fallimento del consorzio, sono stati costretti a dare in appalto la gestione
della raccolta dei rifiuti, in via temporanea (due mesi), ad una ditta privata
per la somma di € 21.000 + IVA mensili contro i
40.000 euro e più che si davano al consorzio con tutti i disagi e
disservizi che costoro ci hanno recato. Come si può essere indifferenti al
continuo accumulo di vetro e quant' altro per le strade del paese senza
prendere provvedimenti? Con il servizio attuale potremmo ridurre del 50% la
tassa sui rifiuti e avere un paese molto più pulito.
Mentre scrivo questo articolo, tra
l’altro, si trova ancora immondizia nei pressi del comune e non si tratta di
sacchetti (a quelli ci siamo abituati!), ma dei dirigenti dell'ex consorzio
venuti a perorare la causa degli operatori che tutti noi conosciamo,di qualche capo cantiere e impiegati negli uffici del consorzio che il comune dovrebbe accollarsi (si parla di 12 persone). E nel
frattempo è sopraggiunta un'altra notizia: la magistratura ha aperto un'inchiesta:
vi sarebbero più di duecento persone indagate, tutti i vertici del consorzio,
dirigenti e non solo per le motivazioni esposte sopra.
Talvolta l’essere presuntuoso mi porta ad
una vera e propria diatriba con la mia coscienza e mi viene in mente ciò che
diceva Madre Teresa di Calcutta alle persone che l'avvicinavano per attaccarla:
‹‹Ognuno ragiona secondo il marciume che ha dentro››. Oltre al marciume che
abbiamo dentro aggiungerei quello che ci circonda: entrambi portano a questo
senso di impotenza che ci sta paralizzando e alla consapevolezza che è una pura convenzione ascoltare le belle
parole di chi vuole risolvere i problemi, i quali non influiscono minimamente
sulla nostra vita, ma tendono solo ad esasperarla. A quando un barlume di luce?
Rispondendo alla domanda: MAI
RispondiEliminaCaro Autore dell'articolo,la premessa è bella. I disservizi e gli sprechi dei consorzi erano da tempo sotto gli occhi di tutti,della magistratura ed anche dei legislatori che avevano ed hanno prodotto norme spesso astruse , talvolta in contrasto tra loro che mettevano e mettono in difficoltà gli enti locali che devono e, sottolineo devono, applicarle.Questo il tema generale.Per quanto riguarda quello locale, ribalterei contro le tue considerazioni (belle parole di chi vuol risolvere i problemi)le conclusioni che Tu stesso hai usato citando Madre Teresa.Spero che le inesattezze dei dati riportati nell'articolo siano solo dovuti alla superficialità ma a me risulta che i circa 21000 euro di costo dell'odierno servizio non sono comprensivi del costo di smaltimento a differenza del costo dei circa 40000 euro contrattualizzati con il consorzio.Cosa diversa è l'efficienza del servizio e dei mezzi usati per migliorare la raccolta differenziata. Inoltre, senza entrare nel merito, la pretesa di passaggio di cantiere dei lavoratori è un diritto previsto dalla normativa vigente e non un'immondizia come la definisci tu con annessa la solita dietrologia.Impariamo anche a rispettare i lavoratori che sono, spesso, i meno colpevoli. Con questo tengo a precisare però che le maestranze che ne avrebbero diritto passerebbero a lavorare con la eventuale ditta appaltatrice e non con il comune. Vuoi vedere il viso di uno degli amministratori che cerca di fare , magari anche con ampie aree di miglioramento, ma con la serenità di chi cerca di migliorarsi e che soprattutto evita di emettere facili sentenze senza essere adeguatamente informato? Lo fai quasi tutti i giorni visto che ci si incontra spesso e ci si conosce da oltre 40 anni.Con cordialità
RispondiEliminaPasquale Di Lauro
Ci spieghi LEI allora la questione 21000/40000 euro
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